Il consigliere Bifulco fa il seguente intervento:

I sottoscritti Consiglieri Comunali, ancora una volta, sono costretti ad invocare l'art. 15 dello Statuto Comunale per il fatto che gli atti non sono stati ritualmente messi a disposizione dei Consiglieri Comunali prima della seduto odierna. Più specificatamente, la notifica dell'ordine del giorno è avvenuta il 30 settembre 2004, dopo la chiusura dell'Ente, e gli uffici di quest'ultimo sono rimasti chiusi nella giornata di sabato 2 ottobre 2004 e domenica 3 ottobre 2004. Tale ultima circostanza, nella giornata di domenica mattina, venivo constatata anche dal vigile Urbano che era di servizio, nonché dal Maresciallo dei Carabinieri e dallo stesso Presidente del Consiglio Comunale. L'unico giorno disponibile per la visione degli atti, prima della seduta odierna, è stato solo il 1 ottobre 2004. Non è stato rispettato cosi quanto prescritto dallo Statuto Comunale all'art. 15: "Ai Consiglieri Comunali, nel caso di sessioni straordinarie, devono darsi almeno due giorni per visionare gli atti". Per tale fatto, si invitano le SS.VV, a far si che per il futuro non si verifichino più tali situazioni.

Il Consigliere De Simone pone una nota pregiudiziale:

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Roccarainola, senza accettare la discussione di cui al punto all'ordine del giorno e senza pregiudicare tutte le azioni a difesa dei diritti degli scriventi che saranno salvaguardate, purtroppo, nelle sedi competenti; evidenziano al Consiglio Comunale e alla cittadinanza che il deliberato che oggi si tenta di fare è illegittimo, cosi come lo è stato quello di approvazione del bilancio consuntivo (delibera n. 21 del 22/09/2004). Infatti, Vero è che;

l'art. 236 D.Leg.vo 267/2000 (Incompatibilità ed ineleggibilità dei revisori) dispone al primo comma che: “Valgono per i revisori le ipotesi di incompatibilità di cui al primo comma dell'art. 2399 del codice civile, intendendosi per amministratori i componenti dell'organo esecutivo dell'ente locale".

L'art. 2399 del codice civile è il seguente: (Cause d'ineleggibilità e di decadenza) "Non possono essere eletti alla carica di Sindaco e, se eletti, decadono dall'ufficio coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'ari. 2382, il coniugo, i parenti e gli affini degli amministratori entro il quarto grado.........".

Agli scriventi risulta che ci sia uno stretto rapporto di parentela tra il revisore dei Conti De Palma Raffaele e il Consigliere Comunale, nonché assessore al bilancio e vicesindaco Sirignano Raffaele P.A. (gli stessi sono cugini - due dei loro genitori sono fratelli). Per tale fatto gravissimo (''erroneamente o volutamente" non  fatto rilevare dall'attuale esecutivo al momento della convalida degli eletti) invocando l'art. 18 dello Statuto Comunale, si pone una questione pregiudiziale e si chiede alle SS.VV. di ritirare l'argomento posto
all'ordine del giorno di questo Consiglio Comunale, in attesa della nomina del nuovo Revisore dei Conti che dovrà dare il nuovo "legittimo" parere sul riequilibrio di bilancio, di cui oggi si dovrebbe discutere e deliberare. In mancanza dell'accoglimento delle nostre giuste richieste, ci si vedrà costretti ad
abbandonare l'aula ed invocare da subito anche gli artt. 68 e segg. del D.Legl.vo. 267/2000 per la dichiarazione di decadenza dalla carica di Consigliere Comunale del sig. Sirignano Raffaele P.A..

Si chiede che la presente dichiarazione e l'atto deliberativo odierno, con tutti gli allegati a corredo di questo  punto all'ordine del giorno, vengano trasmessi a sua eccellenza il prefetto di Napoli.

Prima della votazione i consiglieri del gruppo Colomba lasciano l'aula.