Ordine  del  Giorno

Aggressione subita dall’Assessore Russo Giuseppe in data 01/07/2005 presso la sede Comunale. Discussione e provvedimenti

 

Prima di iniziare il Segretario Comunale legge un documento invitando tutti i consiglieri a dare un segno di pace per raggiungere una concordia e un armonia tra tutti. Il Segretario Comunale cita anche Martin Luther King o meglio la sua famosa frase “I have a dream”, dimenticando però che quella frase fu detta per l’integrazione razziale e non certamente per la ricerca della pace.

 Il Consigliere De Simone fa un interrogazione al Consigliere Delegato Ferrara per sapere quando sarà risolto il problema delle infiltrazioni al cimitero, visto che in passato aveva preso l’impegno di risolvere la questione in brevissimo tempo. Lo stesso De Simone fa un interpellanza alla Giunta:

Visto che la Giunta Municipale, con provvedimento n. 126 del 30 giugno 2005, ha deliberato la sospensione cautelare dal servizio di due dipendenti del Comune, con privazione anche delta retribuzione, con decorrenza dal 4 luglio 2005 fino alla pronuncia della sentenza di I grado; Visto che il presupposto normativo su cui è stata fondata la sospensione e la privazione della retribuzione è l'art. 27 del C.C.N.L 22/01/2004; Si chiede di sapere se gli assessori tutti hanno letto l'art. in parola. Si fa rilevare agli stessi ed ai Consiglieri presenti che l'art. 27 suddetto, al comma 7, prevede testualmente che: "Al dipendente sospeso dal servizio ai sensi del presente articolo sono corrisposti un'indennità pari al 50% della retribuzione base mensile.............. la retribuzione individuale di anzianità ove acquisita e gli assegni del nucleo familiare......." E chiaro, quindi, che la Giunta Municipale ha erroneamente applicato la normativa e che quando i due dipendenti reagiranno in giudizio contro il nostro Ente (come penso che faranno) quest'ultimo sarà costretto a riconoscere i loro diritti, con aggravio di spese e con il sicuro intervento della Corte dei Conti. Infine, si chiede di sapere per quale motivo il Sindaco non si sospende dal suo incarico (con le dimissioni) visto che anche lui è in attesa di una sentenza di I grado per la questione dell'inquinamento ambientate a Polvica, o quantomeno rinunci al suo appannaggio mensile fino alla sentenza.

 Il Sindaco invece di rispondere alla domanda fa una cronistoria della discarica e afferma che all’epoca non era a conoscenza dei fatti e ha saputo che era un sito abusivo solo nel 2000.

 Il Presidente del Consiglio Miele accusa l’opposizione di preferire l’affissione di manifesti piuttosto che il confronto in Consiglio Comunale. Sostiene che l’economia del paese è a pezzi (facendo riferimento anche alla recente chiusura del supermercato Di Meglio), sostenendo che l’edilizia, bloccata per colpa della minoranza, fortunatamente tra poco si sbloccherà. Chiude sostenendo di essere contro ogni forma di violenza e invita la minoranza a stemperare i toni e a tagliare i “fili” di un ipotetico “manovratore” e quindi di ragionare in modo autonomo.

 Il Consigliere De Rosa prende la parola e fa il suo intervento: Per prima cosa vorrei esprimere solidarietà al consigliere De Simone per l’ignobile atto di cui è stato protagonista e poi, senza fare inutili polemiche, vorrei sottolineare l’errore che è stato commesso nell’Ordine del Giorno per il Consiglio Comunale. La convocazione infatti parla di “Aggressione subita dall’Assessore Russo…” come se la verità fosse stata già accertata o come se si dovesse accertare in sede di Consiglio Comunale. L’Assessore Russo sostiene di essere stato aggredito, la maggior parte di noi non era presente e quindi non può dire se la cosa corrisponde al vero o meno; d’altro canto il Consigliere De Simone, anche attraverso la lettera aperta fatta ai cittadini di Rocca, ha denunciato un episodio gravissimo: l’aggressione premeditata subita, non solo da parte dell’Assessore Russo ma aiutato anche dall’Assessore Vetrano e da un parente del Russo.

Ora il minimo che il Presidente del Consiglio poteva fare, se proprio voleva convocare un Consiglio Comunale, era in primo luogo convocarlo ad horas e non dopo una settimana e poi porre all’Ordine del Giorno si il fatto increscioso capitato il 1° luglio ma non certamente sentenziare già di chi era la colpa. L’episodio accaduto tra vari membri di quest’amministrazione è di una gravità inaudita.

Già è deprecabile il comportamento di due persone che arrivano alle vie di fatto, ma questo è ancor più grave se i protagonisti di questa vicenda sono dei consiglieri comunali o peggio ancora assessori. La furia aggressiva, di cui porta ancora i segni, a cui è stato sottoposto suo malgrado il consigliere De Simone è una cosa vergognosa. Episodi come quelli del 1° luglio non fanno altro che mortificare, non solo il paese, ma anche chi lo rappresenta. Questi sistemi da Far West non si sono mai verificati in passato, e mi sembra quantomeno curioso che da un po’ di anni a questa parte Rocca invece sia vista all’esterno come territorio di “lotta” tra due fazioni. L’episodio assume una gravità maggiore perché, per come riferisce il consigliere De Simone, e non ho motivi per dubitarne, l’atto di aggressione è stato premeditato, ovvero per aggredirlo ha (o hanno) aspettato che il De Simone salisse in auto, così da non potersi nemmeno difendere. Se così è stato, e ripeto, non ho motivi per dubitarne, sarebbe un vero e proprio atto delinquenziale. Faccio appello quindi ai consiglieri presenti all’accaduto: fatevi avanti e dite quali sono stati realmente i fatti. Signori miei, a memoria, non è mai capitato una cosa del genere: anche durante il periodo più “caldo” delle campagne elettorali (stella e pigna) la cosa finiva sempre con una stretta di mano o al massimo con qualche sberleffo. Stiamo vivendo una interminabile campagna elettorale che è iniziata nel 2001 e non è ancora finita. Eppure avete vinto voi, non siete ancora contenti? In una situazione così arroventata è molto facile agitare le folle e spingerle a gesti sconsiderati. Ma non penso che i consiglieri vogliano questo. Però il clima di intimidazione e provocazione che alcuni membri di questa maggioranza hanno instaurato non solo nei nostri confronti ma anche nei confronti di tutta la cittadinanza non è più ammissibile. Amici della maggioranza, isolate queste persone, fate in modo che Rocca possa avere giustizia e che queste persone non siedano più nemmeno tra i banchi del consiglio comunale. Noi l’abbiamo detto dall’inizio: La nostra sarà un’opposizione che non starà solamente a guardare. Sarà un occhio vigile che ricorrerà a tutti e solo ai sistemi legali e civili per poter tutelare non solo le persone che ci hanno dato fiducia, ma tutta Roccarainola. Noi amici miei intendiamo fare politica e solo politica per il bene del paese, a voi lasciamo le altre cose. Già la campagna elettorale dell’anno scorso era stata caratterizzata da offese e insulti, da falsità e inganni. Vi avevamo detto di essere gli amministratori di tutti quanti perché Rocca questo si aspettava da voi e non certamente vendette o rese dei conti. Siamo stanchi di assistere anche in consiglio comunale a duetti che non sono degni nemmeno di un cabaret di infima categoria. Noi tutti abbiamo ricevuto una responsabilità da parte dell’elettorato e dobbiamo rendere onore a questo. Ma non pensiate che l’intimidazione ci faccia paura. Tutta Rocca sa che il nostro gruppo ha subito pressioni ben più forti di queste: minacce, intimidazioni fino all’aggressione all’amico Perna. E noi pur di non cedere a ricatti o minacce abbiamo preferito andare a casa pur di non far trionfare l’illegalità. Perciò non crediate che questi episodi ci intimoriscano, ci rattristano solamente perché siamo stanchi di vedere che Rocca compaia sui giornali solamente per episodi di questo genere. Siccome sull’intera vicenda stanno indagando le autorità competenti, noi aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini, e alla fine, siccome abbiamo anche letto che l’assessore Russo aveva espresso l’intenzione di dimettersi, se dovesse risultare colpevole, saremo noi a chiedere le sue dimissioni. E adesso fate pure come vi pare, ma non dovete pensare che così facendo ci zittirete o ci scoraggerete, noi saremo sempre qui, insieme al popolo.

 De Simone prende la parola e dice che non è vero che il sindaco non sapeva niente (discarica Polvica), all’epoca era assessore all’ambiente come si evince anche da un documento prodotto in sede processuale. Dichiara poi che il primo manifesto, subito dopo l’episodio, è stato affisso appena dodici ore dopo da parte dell’Arcobaleno, sostenendo le ragioni del Russo e non mantenendo l’imparzialità addotta dal Presidente del Consiglio. De Simone ribadisce che il gruppo Colomba è, ed è sempre stato per lo sviluppo del paese e per l’edificabilità e che se l’economia è in crisi o qualche attività è stata chiusa (Di Meglio) lo si deve grazie alla maggioranza e non all’opposizione. Afferma ancora che il Presidente del Consiglio parla di persecuzioni da parte di alcuni membri della minoranza nei confronti dei cittadini e poi invece è la maggioranza che compie atti di accanimento (chiusura p.zza S. Agnello). Il Consigliere De Simone legge poi un documento:            

 In riferimento al punto all'ordine del giorno si fa rilevare a tutti i presenti che ho già presentato denuncia-querela contro il Presidente del Consiglio Comunale, Angelo Miele, per la convocazione odierna. Il Presidente, nella sua qualità, nonostante sappia che le persone coinvolte nella vicenda si erano querelate a vicenda, ha di fatto dato per buona la tesi del Russo Giuseppe (suo collega di maggioranza) e con uno scritto ignobile (quale la convocazione suddetta) ha emesso già una sentenza di colpevolezza nei confronti del sottoscritto, infangando la mia persona agli occhi della cittadinanza e dei consiglieri comunali tutti. Il Presidente cosi facendo, quindi, si è sostituito agli organi inquirenti ed ai magistrati che dovranno accertare la veridicità di quanto accaduto. L'episodio del 1 luglio 2005 è stato portato subito all'attenzione dei giornalisti (cfr. articoli di giornali allegati). Tutto era stato premeditato, visto che la mattina successiva. 2 luglio 2005. già era pronto un manifesto del Vs. gruppo di maggioranza e gli articoli di giornale. Mi vergogno di essere in quest'aula e cioè essere seduto insieme a taluni consiglieri comunali. Io, ex Sindaco di questo Comune, sono stato offeso ed umiliato da alcuni personaggi di questa amministrazione, ma nonostante tutto continuerò la mia battaglia politica per la legalità. Alla fine legge la lettera fatta ai cittadini di Rocca

LETTERA APERTA AI CITTADINI

Io sottoscritto Raffaele De Simone, capogruppo della Colomba, ho il dovere di precisare e di informare tutta la cittadinanza di quanto è successo il giorno 1/07/2005, verso le ore 13.15 circa, allorquando sono stato vittima di una vile aggressione da parte del consigliere comunale Russo Giuseppe. Tutto è iniziato così: mi trovavo all'interno del Comune, presso lo sportello dell'ufficio anagrafe per dei documenti per la mia famiglia, quando il Russo si è avvicinato ed ha cominciato a provocarmi. L'ho invitato a rispettare la distanza di cortesia, ma lui continuava a provocarmi. Di lì è nato solo un diverbio verbale. Sono uscito dal Comune, mi sono recato presso la mia auto e dopo essermi seduto sono stato "vigliaccamente e premeditatamente" aggredito, sputato in faccia e pestato dal Russo Giuseppe, spalleggiato dal nipote e da Vetrano Annibale. Sono stato assalito ed offeso in macchina, senza che mi sia stata data la possibilità di scendere e di difendermi. Tante persone hanno visto la scena e sono intervenuti per impedire ai tre di continuare la loro azione criminosa e per consentirmi di allontanarmi. Subito dopo, mi sono recato presso i carabinieri di Roccarainola ed ho denunciato il fatto. Sono stato quindi aggredito da DELINQUENTI e non certo sono stato l'aggressore, come ignobilmente va raccontando Russo Giuseppe. Come avrei potuto aggredire e pestare qualcuno stando seduto in macchina?? L'autorità giudiziaria farà giustizia di quanto dico, così come sta facendo per altre vicende passate che mi hanno visto coinvolto in prima persona. Questo da fastidio a qualcuno, ma io farò ricorso sempre e solo alle forze di polizia! Nel passato (febbraio - marzo 2003) già sono stato vittima di intimidazioni e ricorderete certamente il periodo bruttissimo del via vai della polizia e dei carabinieri che pattugliavano il nostro territorio. In quel periodo, dopo le aggressioni agli amministratori, il Comune di Roccarainola venne commissariato. Oggi, lasciatemelo dire, "stranamente" è tutto tranquillo! Non mi lascerò intimidire, non ho paura di quello che la vita ci riserva, perché so di essere nel giusto e con la coscienza a posto. Non tradirò mai Roccarainola e i cittadini che con il loro consenso mi hanno eletto al Consiglio Comunale. Continuerò ad andare agli uffici comunali e proseguirò a vigilare sull'operato dell'amministrazione e non chiuderò mai gli occhi di fronte a cose illegali. So bene di dare fastidio!! Mi si vuole far stare zitto, ma ciò non sarà mai possibile. Quest'amministrazione è la peggiore della storia di Roccarainola, anche e soprattutto per alcune persone che ne fanno parte. Un'amministrazione intenta a sprecare denaro pubblico e senza nessun progetto per il futuro, ne occupazionale, ne economico, ne sociale!!!

 Il Vice Sindaco interviene dicendo che a questo punto è giusto che sia l’Assessore Russo a parlare.

 Prende la parola l’Assessore Russo che sostiene di non volersi giustificare ma che vuole scusarsi con gli amministratori e con la cittadinanza. Dice di essere stato provocato dal De Simone e poi preso a spintoni. Dice che ormai siccome non ci si ferma alla semplice opposizione politica, ha deciso di rassegnare le dimissioni da Assessore anche perché ha ricevuto varie minacce. Allude ancora al comportamento provocatorio del De Simone affermando anche che all’ora in cui è accaduto l’episodio gli uffici erano chiusi e che quindi volontariamente il De Simone sia andato a quell’ora con l’intento di provocare. Infine invita il De Simone a cambiare atteggiamento.

Interviene poi l’Assessore Vetrano che si ritiene offeso dal manifesto della Colomba e sostiene di non riconoscersi nelle parole delinquente, spalleggiatore e vigliacco (legge le definizioni da un dizionario). Chiede una smentita da parte del gruppo Colomba.

 De Simone sostiene che non è vero che gli uffici erano chiusi perché quest’amministrazione chiude gli uffici alle 14.00. Sostiene poi che come si può pretendere distensione se, come ha detto De Rosa, ci sono dei continui duetti in Consiglio Comunale che hanno l’unico scopo di provocare.

 Pierno tenta di farsi spiegare perché il Presidente del Consiglio abbia convocato il Consiglio con la motivazione “aggressione all’Assessore Russo” e non aggressione al Consigliere De Simone. Dice che il Presidente del Consiglio parla di disgregazione e poi accusa De Simone. Chiede se si è proprio sicuri che si tratti di una questione politica o di questione personale? Pierno continua dicendo che le dimissioni dell’Assessore sono solamente una farsa e che visto che nella sede comunale ci sono delle telecamere, se era possibile vedere le registrazioni. Chiude chiedendo, in modo ironico, se in futuro per dover produrre qualche documento al comune bisogna farsi accompagnare dai carabinieri.

 Il Presidente del Consiglio risponde sostenendo che l’episodio è riconducibile ad un fatto politico. Ricorda che le dimissioni dell’Assessore sono di competenza del Sindaco e che purtroppo non esiste una registrazione filmata dell’accaduto.

Il Consigliere Lettieri chiede chi della maggioranza si è iscritto a parlare.

 Interviene il Consigliere Bifulco che si dice dispiaciuto del fatto che nessun consigliere di maggioranza abbia espresso solidarietà ai due consiglieri coinvolti nella disdicevole vicenda. Sostiene anche che non si è trattato di un fatto politico e proprio per questo non era giustificata nemmeno la convocazione del Consiglio Comunale.

Poi legge un documento: Come sempre avviene da quando si è insediata questa amministrazione, il sottoscritto consigliere comunale della lista Colomba, si trova a dover esprimere con forza il dissenso e lo stupore dovuti al modo di fare del presidente di questo civico consesso. Il presidente, in sprezzo totale del suo ruolo di organo super partes e quindi imparziale, e probabilmente non conscio dell’autonomia tipica della sua figura istituzionale che lo dovrebbe portare a dirigere in modo equo i consigli comunali e non ad essere come lui stesso ha detto qualche seduta fa “un presidente CASALINGO!!!!”, è passato dall’impedirci di parlare con continui ammonimenti non giustificati da alcunché, all’assurda convocazione per questa sera di un consiglio comunale in seduta straordinaria per “discutere ed adottare provvedimenti” su una fantomatica aggressione ai danni, manco a farlo apposta, di un suo collega di maggioranza!!! Probabilmente noi consiglieri ed i cittadini di Roccarainola tutti, non ci siamo accorti che il presidente del consiglio comunale è diventato un giudice di tribunale, che il consiglio comunale è diventata un’aula di giustizia, che i consiglieri sono diventati una giuria. Ma cosa ben più grave non si capisce come mai lo stesso presidente, sicuramente non presente al momento in cui si è verificato l’episodio per il quale ci ha qui convocati e non potendo quindi sapere quello che è successo, non abbia concesso il beneficio del dubbio ponendo all’ordine del giorno un secondo punto in cui si discutesse “dell’aggressione subita dal Consigliere Comunale Raffaele De Simone in data 01/07/2005 presso la sede comunale. Discussione e provvedimenti.”. Questa è allora la spiegazione dell’appellativo casalingo a lui tanto caro. Comunque, invece di iniziare una discussione su una cosa assurda e che non tocca a noi giudicare, visto che tra l’altro è oggetto di indagine da parte degli organi inquirenti in quanto ci sono state reciproche denunce, ci spieghi il presidente del consiglio come mai, non è stato altrettanto solerte nella convocazione del consiglio quando, in data 25 settembre 2004, i 5 consiglieri comunali del gruppo Colomba, a seguito del provvedimento emesso dal Tribunale di Nola hanno chiesto la convocazione urgente della pubblica assise con il seguente ordine del giorno “chiarimenti e discussioni sul rinvio a giudizio di Antonio Miele Sindaco del Comune di Roccarainola” che “…nella sua qualità di sindaco indebitamente ometteva un atto del suo ufficio che doveva essere compiuto senza ritardo per ragioni di sicurezza pubblica ed igiene …”. Di tutto questo parla addirittura, a mesi di distanza dalla nostra richiesta il Mattino di Napoli di oggi 06 luglio ’05 che intitola l’articolo “Discarica abusiva, processo al sindaco al via”, ma probabilmente il presidente non legge i giornali o fa finta di niente se è una cosa grave ed importante che riguarda i membri della sua maggioranza ed il sindaco in prima persona.

Ci spieghi, inoltre, il presidente, a suo dire particolarmente attento alla vita economica e sociale di Roccarainola (sono solo chiacchiere, i fatti dimostrano esattamente il contrario) come mai non convoca il consiglio comunale per spiegare a noi consiglieri comunali ed alla cittadinanza tutta:

1.      che a più di dodici mesi dall’insediamento della nuova (!!!) amministrazione delle fabbriche di cui tanto parlava l’attuale maggioranza, non si vede nemmeno l’ombra; addirittura si è provveduto a far decadere l’area PIP prevista nella località Polvica;

2.      che a meno di un mese dall’approvazione del bilancio di previsione anno 2005, già caratterizzato da un’abnorme crescita della spesa (indennità agli amministratori, spese per lo staff del sindaco, stipendi all’ufficio tecnico ed a quello ragioneria etc…) si sia provveduto ad una variazione del bilancio per quasi 60.000,00 € (tra minori entrate e maggiori spese);

3.      che il sindaco non adotti nei propri confronti lo stesso criterio adottato da lui e dalla sua giunta nei confronti dei due dipendenti comunali allontanati temporaneamente dal lavoro con sospensione della retribuzione in quanto parte di un procedimento penale e fino al giudizio di primo grado; in particolare, visto che sicuramente lui non si autosospenderà dalla carica istituzionale, almeno che rinunci all’indennità che riceve; il criterio che vale per i dipendenti comunali deve valere a maggior ragione per lui che è il capo dell’amministrazione;

4.      che la fiera tanto pubblicizzata e reclamata come uno dei fiori all’occhiello di questa amministrazione, il leit motiv di quest’estate rocchese, si è ridotta, ad un mercato notturno fatto in piazza S. Giovanni;

5.      che malgrado i reiterati tentativi di sabotare il P.R.G. comunale, esso è valido ed efficace a tutti gli effetti.

Ecco, questi sarebbero validi ed importanti motivi per la convocazione urgente in seduta straordinaria del Consiglio Comunale. Questo è quello che la cittadinanza si aspetta da un presidente di Consiglio. Questo è quello che il presidente del nostro Consiglio Comunale non fa.

 Prende la parola il Vice Sindaco Sirignano che sottolinea quanto sia stato grave l’accaduto e sostiene che in tanti anni di vita politica non si è mai scesi così in basso e questo è dovuto all’improvvisazione e all’impreparazione politica del De Simone poiché non è altri che un ragazzino. Dice che già in precedenza il De Simone ha dato prova della sua irascibilità come con la lite con il Parroco e quando in Regione Campania buttò la fascia di Sindaco a terra e la calpestò. Tutto questo, secondo Sirignano, dimostra l’impreparazione e l’improvvisazione del De Simone e dice che invece in politica bisogna avere un comportamento esemplare. Chiude dicendo che è vero quanto affermato dal Consigliere De Rosa, (da un po’ di anni a questa parte Rocca viene vista all’esterno come territorio di “lotta” tra due fazioni) e questo periodo, secondo il Vice Sindaco, corrisponde all’entrata in politica del De Simone.

 Il Consigliere De Simone, chiamato in causa, risponde che è contento di essere un  ragazzino e non di fare politica come il Vie Sindaco che, anche se durante le passate campagne elettorali ha addirittura fatto un lista contro Antonio Miele dicendogliene di tutti i colori, ora gli siede accanto. Ricorda inoltre che in Consiglio Comunale non ha mai avuto un comportamento scorretto e che mai il Presidente del Consiglio lo ha allontanato dall’aula, anche se spesso sollecitato dallo stesso Sindaco. Afferma infine che mai scenderà a compromessi con certi personaggi politici perché se ci si accusa non si può tornare indietro, non come certe persone che si sono sentite chiamare “Banda Bassotti” e ora invece sostengono il Sindaco.

 Il Sirignano interviene dicendo che durante le passate campagne elettorali non ha mai offeso Antonio Miele, ma quello che si è prostituito, quello che si è inginocchiato ad Antonio Miele è stato Raffaele De Simone dicendo che voleva fare il Sindaco pupazzo pur di fare il Sindaco. Chiude sfidando il Consigliere De Simone a candidarsi da Consigliere Comunale profetizzando che il De Simone non prenderebbe più di 60 preferenze e che non sarebbe nemmeno eletto, come tutti quelli della sua famiglia che ci hanno provato prima di lui.

 Interviene il Consigliere Iovino che si dice dispiaciuto di stare in aula e sentire che si discute di vecchie cose che poco interessano, mentre ci sono cose più importanti di cui discutere. Continua Iovino dicendo che questi battibecchi dimostrano che la campagna elettorale non si è mai chiusa. Chiede poi che la vicenda venga chiarita per il bene del paese.

 Interviene il Consigliere Lettieri che dichiara che pensava che il Consiglio Comunale fosse un luogo per costruire qualcosa di positivo, invece….. Il fatto doveva passare sottovoce, piuttosto che amplificarlo con manifesti, volantini e con articoli di stampa. L’immagine che viene data all’esterno di Rocca, che vive soprattutto di turismo, non è certamente positiva. Il Lettieri sostiene di non voler nemmeno pensare alla premeditazione del Consigliere Russo o del Consigliere De Simone, ma, chiede all’Assessore Russo come mai si trovava vicino all’auto del De Simone. Conclude concedendo il beneficio della non colpevolezza ai due protagonisti della vicenda chiamando però in causa il Consigliere Iovino che era presente ai fatti.

 Il Consigliere Iovino dice di essere intervenuto due volte per dividere i due ma non ricorda il particolare se il De Simone si trovasse in auto o meno. (?????)

 Interviene il Sindaco Antonio Miele che esordisce (con molta animosità) dicendo che è stato “una chiavica di consiglio” e, tentando di giustificare il Presidente del Consiglio, dice che è stato lui a volere il Consiglio Comunale con quest’oggetto in quanto autorità di Pubblica Sicurezza del Comune. Alterandosi in modo inconcepibile sbatte i pugni sul tavolo dicendo: “Ora comando io e si fa solo come dico io”. Il Sindaco poi sostiene che il De Simone è un provocatore nato e che anche in altre occasioni ha sentito chiamare l’Assessore Russo “storpio”quindi è quasi giustificato il comportamento del Russo. Sostiene che un inabile come il Russo che in questo momento ha anche dei problemi ad una gamba come avrebbe potuto aggredire una persona. Parla del temperamento del De Simone che è irascibile e poi cita anche lui alcuni episodi in cui è stato coinvolto il De Simone. Sostine che tutta l’animosità del De Simone è dovuta a delle cose che stanno venendo fuori adesso e che per colpa sua adesso a Rocca non si può più costruire. Conclude che lui si è fatta un’idea di come possa essere andata la cosa e lo ha notato anche dal tono di come sono stati esposti i fatti.

 De Simone chiude dicendo di non riuscire a comprendere come mai il Sindaco si inalberi in questo modo oltretutto visto che è stato rivolto l’invito alla calma non capisce perché il Sindaco si alteri tanto da far affluire tutto il sangue alla testa così da divenire completamente rosso in faccia.

Ricorda inoltre al Sindaco che è stato lui in campagna elettorale a chiamare “monco” l’amico Aiello Vittorio, candidato della lista Colomba.