Ordine  del  Giorno

  • Esame ed approvazione Verbale seduta precedente del 28/11/2005 comprendente le deliberazioni dal n. 32 - 33 - 34;

  • Attività svolta dal Difensore Civico Comunale dal 17/09/2004 al 31/12/2005 (Relazione che sarà letta direttamente in Consiglio Comunale);

  • Ricorso elettorale di MADONNA Giovanni - Discussione sulla ipotetica mancata costituzione di parte civile nel processo a carico del Sindaco Dottor Antonio MIELE (argomento richiesto dalla minoranza);

  • Nomina Commissione Elettorale Comunale (art. 10 - Legge 21/12/2005 - n. 270);

  • Società Consortile Mista "MEDIMUSEUM" deliberazione di C.C. n. 30 del 06/10/2005 - Approvazione Statuto;

  • Modifica art. 9 ed art. 61 del Regolamento di Polizia Mortuaria approvato con delibera Commissariale n. 73 del 16/10/2003 e riapprovato con delibera di C.C. n. 7 del 15/02/2005;

  • Approvazione Regolamento per il trasporto funebre per morte accidentale, famiglie disagiate e per  trasporto salme.

Esame ed approvazione Verbale seduta precedente del 28/11/2005 comprendente le deliberazioni dal n. 32 - 33 - 34

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima di iniziare il Consiglio c’è una dichiarazione del Consigliere Antonio Lettieri:

Letto quanto riportato dal Segretario Comunale che invece di svolgere la sua funzione di verbalizzante, e quindi di riportare solamente le dichiarazioni dei consiglieri, le commenta arrivando in alcuni casi addirittura a stravolgere il significato di quanto viene detto. Esempio tangibile è l’intervento che mi viene fatto fare nella delibera n° 34 secondo il quale io sarei in perfetta sintonia con la maggioranza tranne che per il piccolo particolare di votare poi contro (alla faccia della coerenza). Per non parlare poi di quanto riportato nella delibera n° 33 dove il segretario scrive: “Le dichiarazioni non si riportano perché il livello è sceso troppo in basso”. Pertanto chiedo ai Consiglieri della Colomba di esprimere voto contrario all’approvazione dei verbali della seduta precedente.

Interviene il Presidente del Consiglio Angelo Miele che attesta invece la veridicità delle dichiarazioni contenute nelle delibere 32, 33 e 34. Invita ancora una volta come fatto in passato al dialogo e al chiarimento degli eventuali equivoci che minano invece sempre di più la stima e il rispetto verso gli altri. Invita i Consiglieri della minoranza a rivedere la loro posizione e rinnova la stima verso il Segretario Comunale.

Prende la parola il Sindaco Antonio Miele che sostiene che dopo tanti anni che si trova sulla scena politica locale ne ha visti passare tanti di segretari comunali e afferma che l’attuale è il migliore. Poi rivolgendosi al Consigliere Lettieri dice che forse ha dato una cattiva interpretazione all’episodio perché sicuramente non c’era cattiveria nella cosa. Aggiunge poi che invece quando lui era consigliere comunale fece delle dichiarazioni che l’allora segretario comunale stravolse e non ebbe poi la possibilità di rettificarle perché di li a poco si sciolse il Consiglio Comunale. Ma per quella frase, aggiunge, mi hanno denunciato.

Interviene il Segretario Comunale dott. Sgariglia Giuseppe che afferma che la sua funzione è quella di verbalizzare assenti e presenti e poi dedurre gli interventi. Afferma poi che per le prossime volte cercherà di essere più attento, e che nel caso sollevato dal Consigliere Lettieri per la delibera n° 34 non poteva riportare le parolacce dette in Consiglio Comunale.

Il Consigliere Lettieri  aggiunge che i Consiglieri Comunali debbono avere un decoro all’interno del Consiglio e proprio per evidenziare l’atteggiamento scorretto di alcuni di essi che il Segretario Comunale doveva riportare le frasi pronunciate.

Il Consigliere Raffaele De Simone nell’esprime a nome del gruppo Colomba il voto contrario all’approvazione delle delibere della seduta precedente precisa che gli interventi di oggi non volevano essere un attacco al dott. Spariglia, ma un invito allo stesso di evitare, di astenersi dal riportare considerazioni personali all’interno delle Delibere di Consiglio Comunale.

Prende la parola il Presidente del Consiglio Angelo Miele che informa il Consiglio di una lettera ricevuta dall’ex Sindaco Ing. Sirignano Giuseppe. Da poi lettura della stessa. Nella lettera l’Ing. Sirignano afferma che ha rivolto quella lettera all’intero Consiglio siccome nella scorsa sessione di lavori è stato chiamato in causa a proposito della citazione fatta al Comune per i danni provocati ad un fondo di sua proprietà. Il Sindaco affermò che  le varianti dei lavori delle fognature avevano peggiorato la situazione esistente. A seguito di incessanti piogge il fondo dell’Ing. Sirignano si era allagato con la fuoriuscita di liquami e per questo aveva citato il Comune. A quel punto il Consigliere De Simone affermò che gli sembrava strano che chi avesse collaudato l’opera delle fognature (Ing. Sirignano) si lamentasse della stessa. L’ex Sindaco continua nella sua lettera dicendo che il problema c’è sempre stato ed è sorto quando all’inizio è stata fatto il tratto fognario ma il problema non si verificò quando lui ricopriva la carica di Sindaco per la costante manutenzione del tratto. Nel momento in cui è venuta a mancare questa manutenzione, si è verificato il problema. Aggiunge poi che il compito del collaudatore è quello di verificare che l’opera sia realizzata a regola d’arte e che i patti contrattuali siano rispettati.

Il Sindaco afferma che secondo lui il collaudo è illegittimo e fa notare che il Consigliere De Simone invece di fare il mea culpa, si disinteressa.

Il Consigliere Bifulco interviene evidenziando 1) che l’Ing. Sirignano ha confermato nella sua lettera che compito del collaudatore è quello di accertare che l’opera sia stata eseguita a regola d’arte e 2) che il Sindaco ha affermato che secondo lui il collaudo è illegittimo ma che non esiste nessun documento che lo certifichi.

Il Sindaco a questo punto, inalberatosi un poco, ordina al Segretario Comunale di provvedere l’indomani stesso a predisporre una denuncia in quanto è stato arrecato un danno alla comunità e quindi di investire la Regione per la verifica della regolarità dei lavori eseguiti.

Interviene il Consigliere De Simone: “se la memoria non mi inganna, a nominare il collaudatore fu proprio il Sindaco Miele, collaudatori pagati con regolare parcella.”

Il Sindaco dice: “è vero che ho nominato io i collaudatori ma l’opera finale è illegittima”.

Si passa poi ad alcune interrogazioni.

Il Consigliere Luigi De Rosa: “a proposito della Delibera di Giunta Municipale n° 207 del 22/12/2005 abbiamo apprezzato e condividiamo la scelta dell’esperimento dell’istallazione di pannelli fotovoltaici su alcuni immobili di proprietà comunale. Quello che non riusciamo a comprendere e come mai, siccome l’importo è considerevole, quasi 120.000 Euro (€ 115.960,00 oltre IVA, 75% a carico della Regione e 25% - € 34.946,50 - a carico del Comune) non è stata fatta una “garetta”, e si è preferito affidare direttamente alla società che ne aveva fatta richiesta, (la TECNOCOM s.r.l.) il cui titolare ci sembra essere un parente del Sindaco, società che pur essendo di Rocca, non è certamente l’unica che opera in questo campo. Questo sempre per non dare l’impressione di fare chissà che cosa.”

Il Consigliere Nunzia Pierno chiede un chiarimento sulla realizzazione del parcheggio che si vuole giustificare a servizio della scuola media e della palestra quando poi invece i cittadini sono ancora in attesa di sapere che utilizzo si farà del parcheggio di 800 mq che si trova proprio di fronte alla scuola Media in via S. Nicola.

Il Consigliere Antonio Lettieri chiede come mai la delibera 165 del 24/10/2005 (Variante via Veccio) è stata notificata al gruppo di minoranza solamente il 2/1/2006 dopo che era stata presentata una richiesta di chiarimenti da parte del consigliere De Rosa sui lavori che si stavano eseguendo ed è stata fatta soprattutto dopo che i lavori erano stati già eseguiti.

Chiede ancora il Consigliere Antonio Lettieri che siccome con delibera commissariale 25/2004 fu deciso di formare una graduatoria ex L.R. 18/97 per l'assegnazione di eventuali alloggi, fu fatto allora giustamente un bando e diversi cittadini fecero richiesta. Ora con questa la delibera di giunta n° 212/2005 si riapre il bando invitando anche chi aveva già fatto domanda a ripresentarla. Come mai, siccome voi stessi nella delibera dite che l’istruttoria delle domande già presentate non è stata completata, riaprite il bando per l’assegnazione degli alloggi. Sarebbe stato più logico terminare l’istruttoria delle domande già in vostro possesso piuttosto che accoglierne altre perché così date l’impressione che all’epoca non fecero domanda persone che adesso magicamente ne avranno la possibilità.

Infine chiede al Presidente del Consiglio come mai ogni Consiglio Comunale viene ripreso dalle telecamere del locale fotografo e si chiede se questo ha un costo.

Il Presidente del Consiglio afferma che i Consiglieri di minoranza hanno un pregiudizio su tutto quello che gli altri fanno.

Il Capogruppo della Maggioranza, Consigliere Pasquale Iovino, afferma che l’opera prestata dal locale fotografo è completamente gratuita.

Il Consigliere De Simone allora invita l’operatore a riprende gli assessori quando risponderanno (se risponderanno) e rivolgendosi all’Assessore al Personale gli chiede come mai, siccome l’attuale maggioranza aveva sempre criticato i contratti stipulati con gli ex LL. SS. UU. li avevano rinnovati ancora una volta e chiede ancora che cosa si sta progettando per gli stessi lavoratori per stabilizzarli.

Rivolgendosi poi all’Ass. ai Lavori Pubblici, mostrando una lettera del 2001 della Regione Campania di concessione di finanziamenti, chiede chi abbia avuto i soldi per la ristrutturazione dell’Asilo in via N. Sauro.

Interviene l’Assessore esterno Aniello Mungiello che afferma che è venuto a conoscenza della graduatoria (IACP) solo da 4 o 5 mesi e che quindi non sapeva che c’erano già delle domande. Giustifica la riapertura del bando per il fatto che la situazione potrebbe essere mutata a seguito della compravendita e/o voltura di alcuni alloggi.

Interviene il Sindaco che afferma che i veri parenti sono le sorelle (alludendo chiaramente al Consigliere De Rosa) e non i figli dei cugini morti. Così facendo però elude alla domanda precisa del Consigliere De Rosa. Continua dicendo che il primo bando (IACP) fu fatto per motivi elettorali. Riguardo al parcheggio di via S. Nicola sostiene che gli 800 mq. resteranno a disposizione del Comune ma che non sa che farsene. A proposito del finanziamento dell’Asilo di via N. Sauro dice che i finanziamenti li avuti lui.

Interviene l’Assessore Annibale Vetrano che afferma che il contratto stipulato dall’Amministrazione precedente agli LL. SS. UU. era capestro e che adesso gli stessi ne stanno pagando le conseguenze. Fa degli elogi ai lavoratori e ricorda che Roccarainola è entrato a far parte dei comuni “ricicloni” e che l’Amministrazione sta predisponendo dei progetti per gli LL. SS. UU.

Interviene il Consigliere Lettieri:il Bando che il Sindaco ha detto di essere stato fatto per motivi elettorali fu fatto dal Commissario prefettizio mentre adesso chi lo ha fatto è un’amministrazione politica che attraverso esso intende fare politica”.

De Simone dice che se il contratto con gli LL. SS. UU. era capestro, come mai è stato rinnovato non apportando nessuna modifica? Invita nel contempo l’Amministrazione ad attivarsi per risolvere il problema dei Lavoratori Socialmente Utili.

Interviene il Sindaco che sostiene che la sua Amministrazione da il giusto rispetto ai lavoratori e che non appena avrà la possibilità rinnoverà il “parco dipendenti”perché quest’amministrazione si vuole attrezzare per qualificare i dipendenti.

Attività svolta dal Difensore Civico Comunale dal 17/09/2004 al 31/12/2005 (Relazione che sarà letta direttamente in Consiglio Comunale)

Interviene il Consigliere De Rosa:

Debbo dire che evidentemente il Presidente del Consiglio è stato consigliato male per la risposta alla nostra richiesta del 29/11/2005 di convocazione del Consiglio Comunale quando dice che “E' quindi evidente che la relazione di cui si discorre deve essere redatta necessariamente dopo la conclusione dell'anno considerato.” Infatti la richiesta della relazione del difensore civico al Consiglio Comunale è stata espressa nei termini descritti dallo statuto comunale, che recita all'art. 104 primo comma: "II Difensore Civico presenta ogni anno al Consiglio Comunale una dettagliata relazione avente ad oggetto l'attività svolta...." A tal proposito è utile ricordare che il Difensore Civico è stato nominato con delibera di Consiglio Comunale n° 17 del 17 settembre 2004, e quindi l'anno era abbondantemente trascorso. Non riesco a comprendere, quindi, a quale anno faceva riferimento il Presidente del Consiglio. Se per caso invece si riferiva all'anno solare 2005 debbo dire che allora si configura un'altra violazione dello statuto, in quanto il Difensore Civico non ha presentato nessuna relazione per l'anno 2004. Ma, chiuso l’inciso, caro Presidente del Consiglio, in aperta violazione del 5° comma dell’art. 15 dello statuto comunale, la relazione del Difensore Civico non era agli atti del Consiglio Comunale e quindi i Consiglieri non hanno potuto prendere visione della stessa. Pertanto Le chiedo di ritirare il punto all’O.d.G. e di ripresentarlo, questa volta come recita lo statuto, al prossimo Consiglio Comunale. Abbiamo aspettato tanto, vorrà dire che aspetteremo un altro po’.

Interviene il Sindaco sostenendo che si vuole far apparire il Difensore Civico come di parte. Quando il gruppo di minoranza ricorda al Sindaco che l’avv. Infelice è stato un candidato della sua lista alle ultime elezioni il Sindaco risponde che era vero e che c’era stata questa piccola parentesi di impegno politico da parte del professionista.

Dopo una rapida consultazione del gruppo di minoranza, il Consigliere De Rosa dichiara di ritirare la proposta di riproposizione del punto all’O.d. G. invitando l’Amministrazione a prendere l’impegno di evitare che accada ancora che agli atti del Consiglio non siano presenti i documenti che i Consiglieri hanno il diritto di visionare. Quindi il Difensore Civico da lettura della relazione.

In verità la relazione è molto scarna. Dopo aver ricordato l’iniziale difficoltà, cita le tematiche su cui si è concentrata l’azione del Difensore Civico: Ambiente (problema dei rifiuti lasciati per le strade) Sicurezza stradale (per una maggiore vivibilità) e la tutela del privato. Molto vaga e sicuramente insufficiente a spiegare concretamente che cosa il Difensore Civico abbia fatto dal 17 settembre 2004 ad oggi.

Ricorso elettorale di MADONNA Giovanni - Discussione sulla ipotetica mancata costituzione di parte civile nel processo a carico del Sindaco Dottor Antonio MIELE (argomento richiesto dalla minoranza)

Il Presidente del Consiglio porta a conoscenza del Consiglio che c’è stato un ricorso elettorale del Sig. Madonna Giovanni nei confronti del Sindaco e del Consiglio Comunale e invita i presenti qualora avessero dichiarazioni da fare a farle.

Il Consigliere De Rosa invita invece la maggioranza a voler presentare il punto all’O.d.G. in quanto la discussione richiesta dalla minoranza verteva solo sul perché il Comune non si era costituito parte civile nel procedimento contro Antonio Miele.

Il Presidente afferma che non ci sono dichiarazioni della maggioranza.

Il Consigliere De Simone interviene sostenendo che non si può semplicemente dare conoscenza della cosa quando poi c’è anche un’atto di giunta che nomina due legali per difendere sia il Sindaco che il Consiglio. Anzi, aggiunge, siccome è stato chiamato in causa l’intero Consiglio Comunale, fermo restando le competenze della Giunta, sarebbe stato più logico che la stessa avesse portato all’attenzione del Consiglio l’argomento della nomina dei difensori, perché per ipotesi assurda poteva essere anche che il Consiglio esprimesse parere differente rispetto a quello della Giunta.

Il Presidente del Consiglio a questo punto dichiara di non essere a conoscenza dell’esistenza della delibera di incarico agli avvocati.

Interviene il Sindaco affermando che lui ha fatto ricorsi a destra e a manca e si è sempre firmato in prima persona assumendosi le sue responsabilità mentre adesso il Sig. Madonna non sa nemmeno che cosa ha firmato. Accusa chi si è nascosto dietro l’ignaro Sig. Madonna. Continua dicendo che deve ancora accertare se il Sig. Madonna è ospite di qualcuno e poi il Sindaco ipotizza che il Sig. Madonna sia succube di qualcuno e quindi quasi obbligato a firmare qualcosa contro il Sindaco e definisce vigliacco chi si nasconde dietro il Sig. Madonna.

Continua dicendo che non ha timore e che la mancata costituzione parte civile non costituisce motivo di incompatibilità.

Interviene il Consigliere De Rosa:

Per prima cosa debbo dire che avete accorpato due argomenti che hanno una certa attinenza ma che non sono la stessa cosa. Una cosa è il ricorso elettorale presentato da un cittadino di Rocca e altra cosa è la nostra richiesta di Consiglio Comunale. Ma comunque…

Il 29 novembre 2005, siccome dinanzi il Tribunale di Nola era in corso un processo penale a carico dell’attuale Sindaco del Comune di Roccarainola per la questione dell’inquinamento ambientale nella località Difesa (cfr. articoli allegati de “IL MATTINO” del 6/7/2005 e “Cronache di Napoli” del 30/11/2005), facemmo richiesta a S. E. il Prefetto e al Presidente del Consiglio Comunale di un Consiglio Comunale in quanto il Comune di Roccarainola non si era costituito parte civile nel processo, cosi come invece avevano fatto varie associazioni ambientaliste.

Come tutta risposta il 6 dicembre 2005 ricevemmo invece una lettera da parte del Presidente del Consiglio che sosteneva che la Giunta presieduta dal Sindaco Miele, con una delibera del 2000 (la delibera n. 127/2000), si era già costituita parte civile nel giudizio e quindi non c’erano i presupposti per la convocazione del Consiglio Comunale.

La delibera 127/2000 però fa riferimento ad un processo del 2000 in cui il Sindaco non era stato rinviato a giudizio e non si ritrovava ad essere imputato, ma se lo era, allora anche nel 2000 il Sindaco ha compiuto un atto omissivo e già allora era incompatibile con la carica.

Siccome agli atti del processo penale a carico di Antonio Miele non risulta nessuna costituzione di parte civile del Comune di Roccarainola, il 6 dicembre 2005 ribadimmo la richiesta di Consiglio Comunale (cfr. articolo “Cronache di Napoli” del 14/12/2005). Non a caso, nonostante la furbesca giustificazione inviata in Prefettura per spiegare la mancata convocazione del Consiglio Comunale, Il Prefetto vi ha scritto, e oggi siamo qui a parlarne. Non stiamo qui a discutere se il Sindaco sia colpevole o meno, e anzi ci auguriamo che non lo sia, non stiamo qui a discutere nemmeno se sia un atto dovuto o no (frase di rito che si usa un po’ troppo spesso) perché questo cari Consiglieri, sarà la magistratura a stabilirlo. A tal proposito invito il Sindaco ad attenersi all’Ordine del Giorno, e il Presidente del Consiglio a farlo rispettare, e quindi dicevo, invito il Sindaco a non basare il suo intervento, se riterrà opportuno farlo, ricostruendo la vicenda e spiegando il perché si ritrova ad essere imputato, perché non è all’ordine del giorno. Quello che a noi interessa è sapere, e questa è la nostra richiesta di Convocazione di Consiglio Comunale, come mai il Comune non si è costituito parte civile nel processo e anche perché il Sindaco non ha informato né giunta né consiglio della cosa. Forse perché il Sindaco si sarebbe ritrovato ad essere allo stesso tempo rappresentante legale del Comune e imputato e quindi incompatibile e costretto allora a dare le dimissioni? Caro Sindaco Lei non si deve giustificare ai nostri occhi, ma deve spiegare ai cittadini di Rocca come mai il Comune non risulta costituito come parte civile nel processo e quindi come mai al comune stesso è stata preclusa la possibilità di avere un risarcimento danni nel caso gli imputati risultassero colpevoli. Perché ha taciuto la cosa non informando ne la Giunta ne il Consiglio di questo procedimento a Suo carico? Perché nell’esercizio del Suo mandato ha preferito, anziché tutelare gli interessi dei cittadini, soddisfare i propri? Il conflitto d’interessi ci sembra così palese che non c’è bisogno neanche di spiegarlo. In sostanza Lei per non trovarsi ad essere contemporaneamente accusato e accusatore, ha preferito non costituirsi parte civile nel procedimento penale contro se stesso. Noi non siamo dei magistrati ma siamo politici e a noi interessano esclusivamente gli atti politici. Come si pone di fronte al ricorso elettorale di un cittadino che (cfr. articoli allegati de “IL MATTINO” del 19/01/2006 de “Cronache di Napoli” del 19/01/2006) Le contesta anche di aver avuto una condotta omissiva. Come si pone di fronte all’ultima interrogazione parlamentare (cfr. allegato) che sollecita la dichiarazione di decadenza dalla carica del sindaco. Invece di instaurare un clima di terrore, spieghi queste cose ai cittadini di Rocca perché Lei è stato eletto in nome e per conto loro, per amministrarli al meglio delle Sue capacità e per tutelare, in ogni modo, i loro interessi.

Il Sindaco dice che la costituzione parte civile è facoltativa.

Il Consigliere De Simone interviene dicendo che con la delibera 127/2000 (che riguarda un procedimento penale differente da quello di cui si sta discutendo) il Comune si è costituito parte civile per tutelare gli interessi della cittadinanza, mentre il Sindaco vuole far apparire come se la costituzione parte civile in questo procedimento doveva essere fatta dall’Amministrazione precedente ma, aggiunge De Simone, all’epoca non c’era un processo.

De Rosa: ci sembra strano che allora si volevano tutelare gli interessi della cittadinanza e adesso no.

Il Sindaco ribadisce la discrezionalità dell’Amministrazione di costituirsi parte civile e afferma che non è stato fatto perché il Sindaco non è responsabile. Afferma che lui non sapeva niente ma che anzi chi era a conoscenza dei fatti erano i Sindaci che avevano ricoperto la carica prima e dopo di lui. Io (afferma il Sindaco) mi sono sempre battuto per l’ambiente invece adesso gli altri invece di fare qualcosa per il paese si limitano a fare decine di ricorsi. Chi lo sa quando porteremo a compimento il PUC, chissà quando potremo far costruire qualche casa e chissà quando potremo realizzare la zona PIP.

De Simone risponde: Mi sembra strano che secondo il Sindaco i responsabili della cosa siano i Sindaci che sono venuti prima e dopo di lui e che invece l’unico Sindaco imputato è lui perché il Pubblico Ministero ha affermato che il comportamento criminoso è stata condotto fino al 2000.

Il Sindaco dice che forse c’è stato un errore di trascrizione negli atti del processo.

Interviene Iovino che afferma a nome della maggioranza che la giunta non ha ritenuto costituirsi parte civile perchè tutti i consiglieri di maggioranza hanno espresso solidarietà al Sindaco in quanto non lo ritengono responsabile.

De Rosa interviene dicendo che anche la minoranza si augura che il Sindaco non sia responsabile ma che così facendo, non costituendosi parte civile, si è negata la possibilità al Comune di essere risarciti in caso di colpevolezza degli imputati, perché, ricorda De Rosa, nel processo non è imputato solo il Sindaco.

Nomina Commissione Elettorale Comunale (art. 10 - Legge 21/12/2005 - n. 270)

Dopo la votazione risultano aver avuto voti come componenti titolari della Commissione Elettorale: Della Croce – 4 voti / Lettieri – 3 voti / De Rosa - 3 voti / Russo - 3 voti / Iovino - 3 voti. Risultano eletti titolari: Della Croce, Russo, Iovino e De Rosa.

Da evidenziare che il Sindaco non può prendere parte alla votazione e che all’interno della maggioranza c’è stato un cosiddetto “franco tiratore”.

Si procede alla votazione per i membri supplenti: Lettieri – 5 voti / Bosco – 4 voti / Sirignano – 3 voti / Miele Angelo – 3 voti e una scheda bianca.

Risultano eletti supplenti: Lettieri, Bosco, Siringano e Miele Angelo.

Società Consortile Mista "MEDIMUSEUM" deliberazione di C.C. n. 30 del 06/10/2005 - Approvazione Statuto

Il Punto 5 viene votato all’unanimità

Modifica art. 9 ed art. 61 del Regolamento di Polizia Mortuaria approvato con delibera Commissariale n. 73 del 16/10/2003 e riapprovato con delibera di C.C. n. 7 del 15/02/2005

Riguardo al punto n° 6 il Consigliere De Rosa chiede che l’approvazione della modifica dei due articoli del regolamento siano fatte con votazioni separate.

L’Assessore De Risi legge l’art. modificato sostenendo che l’amministrazione stà pensando ad un periodo più breve per le esumazioni da 10 a 5 anni. La modifica è voluta per dare modo al terreno dove vengono riposte le spoglie di avere più tempo di recupero.

De Simone chiede se dietro questa modifica non si nasconde una risposta alle lamentele dei cittadini che non voglio che i loro cari siano inumati nel cimitero nuovo.

Avuta l’assicurazione dall’assessore la modifica viene votata all’unanimità.

Per quanto riguarda invece la modifica dell’art. 61 il gruppo Colomba esprime perplessità in quanto se prima si affermava che potevano svolgere l’attività di impresa di pompe funebri solo quelli che avevano sede legale nel comune di Roccarainola, adesso nella modifica questa norma scompare dando invece all’amministrazione la facoltà di concedere l’autorizzazione o meno, con il timore quindi che anche imprese che vengano da fuori possano esercitare tale impresa.

De Simone chiara che il gruppo Colomba è pronto a votare a favore nel caso venga di nuovo aggiunto questo punto all’art. 61.

Di fronte al rifiuto della maggioranza l’art. viene approvato con 12 voti favorevoli e 5 contrari

Approvazione Regolamento per il trasporto funebre per morte accidentale, famiglie disagiate e per  trasporto salme

De Simone anticipa il voto contrario della minoranza in quanto in primis il regolamento non è stato concordato con i consiglieri d’opposizione e poi soprattutto perché non è ben chiara il passo che sostiene a carico del comune il servizio di trasporto salme per famiglie disagiate e morte accidentale, lasciando intravedere che anche chi non si trova in una condizione disagiata possa usufruire del servizio. Invita la maggioranza a modificare l’articolo, ma di fronte al rifiuto della maggioranza il regolamento viene approvato con 12 voti favorevoli e 5 contrari.