Acqua, nasce la Consulta dei sindaci

VISCIANO - Costituente del Comitato per l’acqua pubblica nella cittadella della Carità. Ospiti molti comuni rientranti nell’Ato3 Sarnese-Vesuviano, riuniti dal medesimo obiettivo: la ri-pubblicizzazione dell’acqua. Perché, come ha sintetizzato il sindaco di Visciano Domenico Montanaro “l’accesso all’acqua non va privato. E’ necessario fare fronte comune tra enti locali per garantire che questo bene non divenga appannaggio dei privati”. Presenti anche alcuni esponenti politici, come il segretario del Partito democratico di Visciano Gianfranco Meo e Raffaele Arimini per la sezione cittadina del Partitito della Rifondazione comunista. Meo ha definito il decreto Ronchi (divenuto legge nel novembre 2009) “illegittimo e riconducibile ad una mera questione di interessi. Nel mondo ancora si combatte per l'acqua, mentre i paesi industrializzati ne sprecano ben l'80% delle risorse planetarie”. Arimini invece ha posto in risalto l'importanza della creazione di movimenti civici, di quanto sia fondamentale istituire all'interno degli statuti comunali un articolo apposito per ribadire come l'acqua sia un bene privo di rilevanza economica, e di quanto se ne debba parlare soprattutto nel periodo elettorale. Romolo Romano, rappresentante del Comitato Acqua Pubblica di Nola ha dichiarato: “Chiediamo al Comune di impegnarsi di più, finora non abbiamo riscontrato un appoggio deciso da parte dell'ente locale. Anche a sinistra poi c'è chi non recepisce questa problematica”.

Presente per Roccarainola il presidente del Consiglio Comunale Luigi De Rosa: “Il mio Comune lotta dal 2006 contro la Gori che ci ha scippato due pozzi d'acqua; lamento purtroppo una mancanza di interesse diffusa per la questione, mentre occorrerebbe una sinergia che ci porti al successo”. Per Marigliano è intervenuto il presidente del Comitato Acqua Pubblica Sebastiano Monda: “La Gori è colpevole di numerose inadempienze, oltre che di aver gonfiato a sproposito le bollette. Stiamo cercando, sulla base di un precedente, di far sì che la stessa risarcisca i cittadini del maltolto”. Amelia Di Pietro, presidente della Commissione consiliare per i rapporti con la Gori del Comune di Palma Campania ha denunciato “l’ingiustificato caro-bollette e l'immobilismo della consulta dei sindaci, ed ha annunciato che presto il sito istituzionale online pubblicherà i moduli che consentano ai cittadini di far valere i propri diritti”. In seguito è intervenuto Luigi Conventi, portavoce del Forum Comitati per l'Acqua Pubblica Ato Sarnese-Vesuviano: “Chi controlla l'acqua controlla tutto- ha affermato Conventi- e questa legge è una manovra per azzerare le autonomie locali e privatizzare poco per volta ogni cosa. Possiamo solo agire unitamente e cercare di far leva sul referendum abrogativo per eliminare una legge iniqua, passata tra l'altro con la fiducia”. Anche la Pastorale per la salvaguardia del creato di Nola, presenta con una delegata, si è schierata al fianco del Comitato per l'Acqua Pubblica. Infine Angelo La Manna, assessore alle Risorse Idriche di Visciano, ha annunciato che il comune sta lavorando alla rescissione del contratto con la Gori per gravi inadempienze nel servizio relative a qualità e spreco di acqua. “I candidati alla Regione si esprimano anche su questa gravissima problematica” la chiusura dell'assessore. L'onorevole Franco Barbato, deputato di “Italia Dei Valori”, invitato alla Costituente, si è schierato con i sindaci del Nolano: “L'acqua va al di là delle appartenenze di partito, a questo proposito i cittadini hanno bisogno di una politica che stia al loro fianco. Si pone qui la stessa questione del nucleare, con l'obbligo morale di tutelare l'ambiente anziché dare sfogo ai nostri egoismi senza preoccuparci del futuro. Il mio gruppo politico si è opposto sin da subito al decreto Ronchi -prosegue Barbato- perché l'acqua è un bene dell'umanità, privatizzarla è inconcepibile”. Da subito è nata l'idea di un referendum abrogativo, che secondo l'onorevole Barbato è giusto debba partire dai movimenti civici. La problematica acqua testimonia come la società si stia trasformando seguendo un percorso eccessivamente liberalista, “si bada sempre più al profitto e sempre meno all'uomo -continua l'onorevole- la politica deve riportare le persone al centro della famiglia e dell'impresa, valori più importanti dell'utile di fine anno. Non sono contro i privati -puntualizza il deputato Idv- sono anzi per il libero mercato, ma l'acqua deve essere di gestione pubblica e l'opinione pubblica su questo necessita di essere sensibilizzata”. A questo proposito è prevista una manifestazione il prossimo 20 marzo a Roma.

di Salvatore Lavino 17/03/2010