IL
P.U.C. DI ROCCARAINOLA
OBIETTIVI
DA CONSEGUIRE NEL GOVERNO DEL TERRITORIO E
INDIRIZZI PER L'ATTIVAZIONE DEGLI STESSI
La
costruzione del PUC di Roccarainola nel quadro evolutivo della pianificazione
L'Amministrazione
del Comune di Roccarainola intende pervenire alla redazione del PUC ai sensi
della vigente normativa urbanistica regionale: L. R. 16/2004.
L'Art.
23 'della legge n. 16 del 2004 definisce il PUC (piano urbanistico comunale)
quale strumento urbanistico generale del comune, che "disciplina la tutela
ambientale, le trasformazioni urbanistiche ed edilizie dell'intero territorio
comunale, anche mediante disposizioni a contenuto conformativo del diritto di
proprietà".
In
riferimento alla costruzione di questo strumento lo stesso articolo della legge
regionale precisa che compito specifico del PUC è di individuare "gli
obiettivi da perseguire nel governo del territorio comunale e gli indirizzi per
l'attrazione degli stessi".
Assume
pertanto notevole importanza la specificazione dei contenuti tecnico-
programmatici del PUC, che non possono essere visti come una semplice
elencazione delle questioni in campo, in quanto comportano un'attenta e
preliminare ricognizione delle problematiche del territorio comunale rispetto
alle quali "costruire" gli obiettivi perseguibili e gli indirizzi
attuabili".
Questa
inderogabile, e per ceti aspetti innovativa, esigenza di concretezza, non può
essere però interpretata come un limite rispetto ad un fattore determinante,
che sempre deve guidare la costruzione di un piano, il riferimento ad un'idea
compiuta di organizzazione urbana, che si delimita e si precisa progressivamente
proprio attraverso la costruzione dello strumento urbanistico.
Ciò
si impone a Roccarainola alla luce delle vicende del piano regolatore generale
(adottato con delibera di C.C. n.° 37 del 17/11/2002), rispetto al quale
risulta necessario modificare in maniera sostanziale alcuni orientamenti
programmatici, anche alla luce delle prescrizioni di livello provinciale.
L'inquadramento
territoriale, i piani sovraordinati e le condizioni territoriali di Raccarainola.
Obiettivi, strumenti e contenuti.
Attualmente
è in itinere il Piano territoriale di Coordinamento Provinciale, adottato dalla
Giunta Provinciale il 06/02/2003 e successivamente avviato ad una consistente
revisione, mentre il Piano di Sviluppo socio-economico della Comunità Montana
Montedonico-Tribucco è vigente. Roccarainola rientra inoltre nel Parco
regionale del Partenio ed ha aderito al PIT Nola Alto Clanio ed al PIT Valle
dell'Antico Clanis .
In
questo quadro Roccarainola si configura come una realtà caratterizzata da
consistenti elementi di interesse archeologico, storico-architettonico,
naturalistico-ambientale, agricolo produttivo e turistico, dall'intreccio dei
quali si è determinata una situazione urbana e territoriale molto particolare.
Questi elementi di peculiarità emergono, alcune volte in modo frammentario, dal
quadro "ordinario" di una organizzazione urbana che ha subito
consistenti cambiamenti, anche se il processo di crescita della popolazione, che
supera attualmente i 7000 abitanti, è stato sufficientemente contenuto.
La
stessa posizione geografica di Roccarainola, caratterizzata da un territorio
comunale a cavallo di quattro province (Napoli, Caserta, Avellino, Benevento)
non ha costituito un fattore effettivo di sviluppo, sia perché solo oggi si sta
avviando concretamente un discorso di programmazione di livello regionale, sia
per l'insufficienza delle attuali reti di comunicazione.
In
relazione agli indirizzi e ai vincoli definiti nelle diverse strumentazioni di
livello superiore (di grande importanza è anche la pianificazione di settore
dell' Autorità di Bacino Napoli Nord-Occidentale) e ai nuovi scenari definiti
dalla legge regionale n. 16 del 2004, appare pertanto evidente che compito
principale del PUC è di costruire un apparato analitico-conoscitivo, attraverso
il quale valorizzare il territorio di Roccarainola.
In
conseguenza di ciò risulta possibile delineare alcuni indirizzi fondamentali,
da
perseguire nella costruzione del PUC :
a)
rileggere in termini operativi il tema di importanza preminente, della
messa in sicurezza del territorio rispetto al rischio idraulico, attraverso la
realizzazione di una effettiva mitigazione del rischio, ma anche attraverso la
predisposizione di criteri progettuali e normativi, in grado di coniugare la
logica dell'eliminazione del rischio con quelle della valorizzazione delle
specificità; emblematico è in quest'ottica,
ad esempio, il discorso del recupero degli alvei e dei conseguenti interventi di
regimazione idraulica;
b)
rileggere in termini operativi il tema della
conservazione del patrimonio agricolo e delle trame, dei campi coltivati,
interpretati come un grande sistema di aree di salubrità urbana, che potrà
essere connesso alle zone di verde vero e proprio e all'aree delle cave da
recuperare, rimarginando in questo modo ferite aperte nel paesaggio di
Roccarainola e realizzando nello stesso tempo attrezzature urbane di qualità od
aree per servizi ed impianti ;
c)
rileggere in termini operativi il tema della salvaguardia
delle preesistenze archeologiche, architettoniche e dei più importanti elementi
di pregio naturalistico (botanico- vegetazionale in particolare) attraverso
l'introduzione, con gli opportuni approfondimenti, dell'idea di parco (il parco
sulla collina di Cammarano, il parco medievale del Castello, il parco dei boschi
demaniali riaperti ad uso turistico, i percorsi naturalistici da realizzare di
concerto con le comunità Montane).
Il
parco è da intendere come uno strumento di conservazione, ma anche di
valorizzazione e di fruizione dei beni da tutelare.
La valorizzazione e l'incentivazione
delle attività produttive
Queste
linee di indirizzo strategico si ricollegano all'altro obiettivo prioritario e
di fondamentale importanza: la valorizzazione e l'incentivazione delle attività
produttive legate alla tradizione e alle culture locali che possono costituire
un fattore importante di sviluppo economico.
Anche
in questo caso, a maggior ragione, non è possibile intendere il conseguimento
di questo obiettivo, in modo astratto ma risulta necessario costruire un
programma integrato di azioni al fine di migliorare le condizioni di vita in una
realtà sociale attiva che, come gli altri comuni dell'area napoletana, è
soggetta ai problemi di disoccupazione e/o della scarsa qualità del lavoro.
Nello
stesso tempo il PUC deve individuare meccanismi di incentivazione di quelle
attività economiche, in grado di favorire consistenti incrementi dei flussi
turistici.
Gli
indirizzi per l'attivazione di questi obiettivi possono essere sintetizzati nel
modo seguente :
-
per il settore agricolo introdurre forme di incentivazione per gli
operatori e per lo sviluppo delle iniziative agrituristiche. tenendo in
considerazione anche le potenzialità dal sistema boschivo-ambientale;
-
per il settore dell'artigianato e di piccola industria, non nociva a
basso impatto ambientale e a servizio della collettività, incentivare le
attività produttive esistenti compatibili e delocalizzare le attività
esistenti nel centro abitato, prevedendo anche la formazione di un'area
preventivamente attrezzata, da regolare attraverso uno specifico piano destinato
agli insediamenti produttivi, da individuare in relazione ad una agevole
accessibilità e connessione alle reti degli impianti urbani esistenti;
-
per il settore turistico-ricettivo, favorire la localizzazione di nuove
attività, introducendo una offerta fortemente differenziata (dalla struttura
alberghiera tradizionale al bed & breakfast) in relazione alla specificità
del patrimonio storico-ambientale e nello stesso tempo favorire la
riqualificazione, il rilancio ed il potenziamento delle attività esistenti
(ristoranti), mediante una apposita regolamentazione, in materia di
localizzazione e di integrazione, sotto il profilo paesaggistico e
architettonico.
Attraverso
questo programma integrato di attività compatibili con la effettiva vocazione
del comune di Roccarainola, si potrà evitare il consumo di territori di grande
interesse sotto il profilo agricolo e ambientale,
che la localizzazione di un insediamento industriale, comporterebbe senza
apportare alcun beneficio alla comunità locale.
I
bisogni e la riqualificazione
La
necessità di salvaguardare e d'incentivare le attività produttive si collega
alla constatazione che Roccarainola continua e continuerà ad essere
caratterizzata da una vocazione residenziale.
Questa
constatazione impone un corretto dimensionamento del fabbisogno abitativo, nei
10 anni, eseguito sulla basi di parametri desunti da un'analisi accurata dello
stato di fatto, con particolare riferimento sia ai processi di crescita della
popolazione, sia all'effettiva consistenza del patrimonio edilizio (vani
occupati e non, ubicazione e condizioni igieniche, statiche ed abitative degli
alloggi, alloggi non utilizzati e motivazioni del non utilizzo, immobili
destinati ad attività terziarie o servizi e quindi sottratti alla destinazione
abitativa, etc.).
Per
l'intero territorio comunale è necessario conseguire l'obiettivo della
riqualificazione urbanistica e ambientale dei centri abitati, da precisare di
volta in volta in relazione alle diverse situazioni urbane e territoriali:
nell'area
dei nuclei di più antico insediamento, attraverso un "programma
integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale (ai sensi
della LR. n.°26/2002),
imperniato su interventi di
riqualificazione e conservazione integrata, a partire dal recupero
del Palazzo Baronale e di Giustizia, da acquisire alla proprietà comunale,
per il suo valore altamente
simbolico;
nelle
aree della città consolidata, attraverso la riqualificazione del patrimonio
edilizio, anche attraverso interventi di urbanizzazione e di dotazione degli
standards;
nelle
aree incomplete della città diffusa, inserendo piccole e misurate zone di
completamento, ben controllate sotto i profilo progettuale, recuperando in
questo modo anche le limitate aree di edilizia abusiva e non trascurando la
possibilità di inserimento di zone destinate all'edilizia economica e
popolare.
E’
necessario in definitiva che il piano punti alla generale riqualificazione dei
tessuti insediativi, anche verificando la possibilità di ricorrere ai nuovi
strumenti di concertazione.
Relativamente
alla realizzazione di nuovi standards urbanistici e al miglioramento di quelli
esistenti, fermo restando quanto prima specificato in materia di integrazione
con le altre funzioni urbane, dovranno essere assunti i seguenti indirizzi:
• determinare una ridistribuzione e rideterminazione degli standards, sulla base del nuovo disegno urbano, anche al fine di favorire la diffusione di attrezzature in tutti i nuclei insediati;
•
consentire
anche interventi di iniziativa privata.
Altri
contenuti fondamentali del Piano
Sotto
il profilo delle modalità di attuazione degli interventi del PUC dovrà essere
definita una soluzione equilibrata, che contempli varie possibilità:
• l'intervento diretto, in tutti i casi ove ciò risulta possibile sulla base di prescrizioni normative chiare e facilmente applicabili;
• gli strumenti urbanistici di dettaglio, da utilizzare in tutto l'ampia casistica previsti dalle norme nazionali e regionali, demandando l'attuazione degli interventi ai privati.
Parallelamente,
l'altro discorso fondamentale che la stessa legge Regionale n.° 16/2004 pone al
centro dell'attenzione, è il rapporto con le fonti di finanziamento. Non solo
è necessario ripensare al programma triennale delle Opere Pubbliche e agli
altri atti di programmazione degli interventi in stretta integrazione con il PUC,
così come previsto dall’art.25 della L.R. 16/2004, ma è necessario in ogni
caso operare una doppia valutazione:
la
fattibilità economica-finanziaria degli interventi previsti nel PUC
(soprattutto in tema di infrastrutture e di attrezzature);
la
rispondenza dei singoli interventi progettuali agli obiettivi e alle finalità
del PUC.
Nello
stesso tempo, partendo dalla constatazione che non è possibile realizzare le
previsioni del PUC solo attraverso i fondi pubblici, è necessario sviluppare un
approfondimento specifico sulle forme di coinvolgimento di cittadini e dei
privati nella realizzazione degli interventi.
I
primi sono tutti chiamati a dare il proprio contributo, per cui risulta
necessario definire forma di coinvolgimento e di partecipazione nella formazione
e nella gestione del piano.
I
secondi possono, più facilmente rispetto al passato, svolgere un ruolo attivo,
utilizzando eventualmente anche il discorso della perequazione, nel momento in
cui le assunzioni di carattere teorico saranno supportate da una precisa e
dettagliata specificazione normativa.
Il
Responsabile UTC
Servizio LL. PP. ed Urbanistica
Arch.
Gragnano Pellegrino